Obbligo di rientro in sede NCC dopo ogni servizio è annullato

Obbligo di rientro in sede NCC dopo ogni servizio è annullato

L’auto pubblica da NCC (noleggio con conducente) non ha più obbligo di rientro in sede dopo ogni servizio.

Sentenza Corte Costituzionale 56/2020

Obbligo di rientro in sede NCC

Infatti con questa sentenza, pubblicata il 26/3/2020, la Corte Costituzionale dichiara illegittimo ed irragionevole l’ obbligo, per le auto pubbliche del servizio NCC, del rientro nella propria rimessa al termine d’ogni servizio.

Tale obbligo di rientro era stabilito dal decreto legge 135 del 2018, che aveva modificato la legge 21 del 1992 (art. 10-bis, comma 1, lettera e).

Dunque il ricorso, che era stato presentato dalla Regione Calabria contro vari punti del suddetto decreto, è stato accolto dalla Corte Costituzionale per quanto riguarda tale obbligo di rientro.

Nella sentenza, che alleghiamo qui in pdf, si legge: 

“Il rigido vincolo imposto dal legislatore … si risolve infatti in un aggravio organizzativo e gestionale irragionevole, in quanto obbliga il vettore … a compiere necessariamente un viaggio di ritorno alla rimessa “a vuoto” prima d’iniziare un nuovo servizio.

La prescrizione non è solo in sé irragionevole, come risulta evidente se non altro per l’ipotesi in cui il vettore sia chiamato a effettuare un servizio proprio dal luogo in cui si è concluso il servizio precedente”

Ma risulta anche sproporzionata rispetto all’obiettivo prefissato di assicurare che il servizio di trasporto sia rivolto a un’utenza specifica e non indifferenziata”

In quanto travalica il limite della stretta necessità, considerato che tale obiettivo è comunque presidiato dall’obbligo della prenotazione presso la sede o la rimessa”.

E’ quindi annullato tale obbligo di rientro in sede per le auto da NCC

Possiamo quindi affermare che finalmente ha prevalso la ragionevolezza, evitando situazioni assurde.

Poteva infatti capitare che un’autista d’auto blu NCC accompagnasse un cliente da Milano a Roma (tanto per fare un esempio qualsiasi).

Ma appena arrivato nella capitale ha un colpo di fortuna: lo chiama un altro cliente che desidera essere accompagnato da Roma a Milano..

Allora il bravo autista NCC, molto ligio alla normativa del settore, avrebbe dovuto rispondere al cliente in modo un po’ folle.

“Certamente posso accompagnarla, caro signore. Prima però devo rispettare un obbligo: quindi rientro in sede a Milano da solo, anche se non ho niente da fare, e poi torno subito a prenderla a Roma per portarla a Milano”.

Così il cliente lo avrebbe considerato proprio matto, non avrebbe capito il suo strano obbligo di rientro e si sarebbe ben guardato dal salire in auto con lui!

Sentenza Corte Costituzionale 56/2020

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